dott. Roberto Falaschi
Generalmente si pensa all’agopuntura come terapia per il trattamento del dolore ma già da tempo L’OMS ha compilato una raccolta di studi clinici randomizzati che testimoniano l’efficacia dell’agopuntura in differenti ambiti clinici (neurologico, gastroenterologico, ginecologico, urologico, pneumologia e cardiologico).
In Cina l’agopuntura, a volte associata alla fitoterapia, è utilizzata da sempre per regolare il ciclo mestruale e trattare l’infertilità. Il primo riferimento a questo si ritrova in uno dei più antichi scritti della MTC il “Su Wen” dove, proprio nel primo capitolo, si evidenziano i processi di crescita e decrescita della capacità riproduttiva della donna relazionandoli ad un periodo di 7 anni. I primi testi che invece parlano del trattamento del’infertilità sono invece da far risalire al VI sec d.C, dove si evidenziano diverse sindromi con differenti approcci terapeutici.
Nella donna tutte le patologie a carattere funzionale, le alterazioni ormonali e le problematiche ovulatorie che riconducono ad un problema di infertilità possono essere affrontate con l’agopuntura mentre nell’uomo numerosi studi clinici evidenziano come il trattamento con l’agopuntura possa migliorare la qualità e il movimento degli spermatozoi.
Inoltre diversi lavori pubblicati dal 2002 ad oggi hanno confermato l’utilità di associare l’agopuntura nei vari protocolli di PMA. Sino ad oggi gli studi condotti in merito capaci di soddisfare i requisiti delle medicina basata sull’evidenze sono circa 230.
Il primo importante lavoro sull’agopuntura e fertilità risale al 1999 pubblicato su Human Reproduction (Fivet) nel quale si ipotizza un ruolo dell’agopuntura nell’aumentare la percentuale di successo dei trattamenti di PMA (Procreazione medicalmente assistita: inseminazione omologa, eterologa, GIFT, FIVET, ICSI).
Da allora sono stati pubblicati numerosi lavori con risultati talvolta non concordanti ma ciò solo dovuto ad alcune differenze presenti nei diversi studi che riguardano i criteri d’inclusione, i metodi di ricerca, l’estrapolazione dei dati statistici e l’analisi dei dati, rendendo necessario e indispensabile capire su quali criteri e metodi ci si deve basare nel formulare una nuova ricerca clinica.
La prima metanalisi pubblicata nel British Medical Journal nel 2008 su una base di 1366 pazienti conclude che l’agopuntura migliori la percentuale di successo sia della frequenza di gravidanza (pregnancy rate CPR) sia sui parti a termine (Live birth rate, LBR). Sempre nel 2008 viene pubblicata su Fertility and Sterility un’altra metanalisi su 2003 soggetti che dimostra come l’agopuntura aumenti in modo significativo la CPR specialmente se eseguita nello stesso giorno dell’embryo transfert.
Dalla disamina di questi ed altri più recenti studi si evince che l’agopuntura riesca ad esplicare un effetto positivo agendo attraverso diverse modalità:
- Modulazione del rilascio di neurotrasmettitori che a loro volta stimolano la secrezione di gonadotropine con regolazione dell’ovulazione
- Stimolazione del flusso sanguigno che nutre l’utero con miglioramento dello stato dell’endometrio con effetto positivo sull’impianto
- Diminuzione della contrattilità della muscolatura uterina
- Diminuzione dell’ansia e dello stress associati all’infertilità
- Nell’infertilità maschile miglioramento della morfologia e della motilità degli spermatozoi