“I Diecimila esseri si appoggiano allo Yin, serrando sul loro petto lo Yang, l’Armonia nasce nel Vuoto dei soffi mediani»
dal Huang Di Nei Jing Ling Shu
di Claudio Bergamo
Qi gong significa lavorare, allenare il Qi.
Decidere quale parola scegliere per tradurre un ideogramma Cinese, non sempre risulta scontato; bisogna contestualizzarlo e molto dipende dalla relazione che ha con gli altri elementi del sistema in cui è inserito.
L’ideogramma Qi da alcuni viene tradotto come “energia”, da molti sinologi ed esperti di Medicina Tradizionale Cinese “soffio” ed in alcuni contesti “respiro”.
Il pensiero cosmologico e taoista cinese rappresenta l’universo come formato da soffi originari Yuan Qi in perpetuo divenire, ogni cosa è un aspetto della sua maggiore o minore concentrazione, si può dire che il Qi sia una forma di materia rarefatta che acquista forma fisica quando è condensato. Questo concetto lo possiamo ritrovare nell’etimologia del carattere: la parte inferiore a sinistra rappresenta un chicco di riso che si apre grazie alla cottura, nella parte superiore è invece raffigurato il processo di ascesa del vapore generatosi. Abbiamo quindi raffigurati, nello stesso ideogramma, l’aspetto più materiale, il germoglio, e quello più rarefatto, immateriale, il vapore. Se consideriamo l’aspetto più materiale come appartenente allo yin e quello più energetico e rarefatto allo yang, possiamo dire che il movimento e l’interazione di queste due polarità (i reggitori cosmici) generano il Qi.
Pur partendo dallo stesso soffio originario, Yuan Qi, i vari soffi prendono nomi diversi; per esempio nell’uomo si incontrano il soffio yin della terra e del cibo con il soffio yang del cielo e dell’aria. La milza e lo stomaco traggono dal cibo l’energia alimentare definita “Gu Qi” che inviata dalla milza ai polmoni si combina con l’aria che respiriamo Tian Qi (soffio del cielo) e va a formare la Zong Qi, energia toracica, che nutrendo cuore e polmoni, sostiene le funzioni circolatorie e respiratorie nonché la fonazione. Sotto l’azione catalitica della Yuan Qi, che risiede nei reni, la Zong Qi viene trasformata nella Zhen Qi, energia autentica, questa rappresenta lo stadio finale nella raffinazione del Qi che circola nei meridiani, nutre gli organi (Ying Qi) ed organizza la difesa superficiale del corpo (Wei Qi). Sia la Zong Qi (energia toracica) che la Zhen Qi (energia autentica) nascono nei polmoni, conferendo quindi a questo organo la funzione di controllo del Qi in generale.
Queste trasformazioni ed alchimie, dove l’energia della terra tratta dal cibo si fonde con quella dell’aria del cielo, ci fanno capire perché nel pensiero cinese l’uomo venga considerato come elemento ponte tra terra e cielo e come in questo “aggancio” sia continuamente presente l’elemento aria (cielo), infatti se possiamo esimerci dal bere e mangiare per un breve tempo, non possiamo interrompere la respirazione. Nello stadio “uomo” vengono compresi tutti i “diecimila esseri” animali e vegetali, anche essi ponte tra lo stadio “terra” e lo stadio “cielo”. E’ interessante notare come nel linguaggio comune cinese, la constatazione della cessata attività respiratoria, quindi della morte, venga espressa con la frase “Ta mei you qi”ossia “non ha più Qi”.
Il respiro diventa allora il metronomo che ci dà il ritmo alternando la fase yang di apertura/espansione verso l’esterno (espirazione), a quella yin di chiusura/raccolta all’interno (inspirazione). Usando il respiro come strumento di lavoro del Qi (qi gong) ed usando l’alternanza continua delle due fasi (apertura chiusura,) la nostra mente, attraverso la consapevolezza e la chiara intenzione, in cinese Yi, riesce a condurre e direzionare il Qi nel corpo, favorendone la circolazione ed eliminando le ostruzioni. Possiamo giocare con il respiro e con la mente scambiando gli abbinamenti: inspiro ed espando, espiro e raccolgo, oppure fare al contrario seguendo le sensazioni più piacevoli. Importante è la qualità, anzi, le qualità del respiro. Per esempio. se voglio che in ogni cellula del mio corpo quando espando si realizzi una spinta verso la periferia, direzione centrifuga, e quando raccolgo un richiamo verso il centro, direzione centripeta, il mio respiro deve essere in accordo con il mio corpo e con il mio cuore (cuore/mente) e accingendomi a praticare debbo regolarli tutti e tre : corpo, respiro e cuore.
Tralasciamo le regolazioni di corpo e cuore e vediamo la regolazione delle qualità del respiro:
REGOLAZIONE DELLA RESPIRAZIONE TIAO XI
A) OMOGENEA JUN La frequenza di inspirazione ed espirazione deve essere costante, stessa durata delle due fasi, senza apnea, provando sensazione di benessere. Senza forzature si deve portare la respirazione all’omogeneità.
B) LEGGERA XI Il respiro deve essere leggero, impercettibile all’udito, gli antichi Taoisti dicevano che avendo una piuma sotto al naso, essa non si dovrebbe muovere al passaggio dell’aria.
C) PROFONDA SHEN La profondità del respiro ci aiuta a spingere l’energia dove vogliamo. Un buon allenamento per ottenere questo consiste nel spingere l’energia verso la testa durante l’inspirazione e verso i piedi nel corso dell’espirazione. Con l’allenamento, aprendoci al cosmo, diventiamo canale tra cielo e terra, che, come abbiamo visto, è il ruolo che ci compete.
D) LUNGA CHANG Senza mai forzare la respirazione, attraverso la pratica, il rilassamento del corpo e della mente, si arriverà a diminuire la frequenza dei cicli di respirazione per ogni minuto. Importante è seguire sempre una sensazione di benessere e mai di fastidio.
Nella pratica del Qi gong, inizialmente, la respirazione deve fluire nel modo più naturale possibile, non è consigliabile prestare attenzione a tutte le qualità su elencate, sarebbe troppo impegnativo ed ingombrante per la mente e poco rilassante, risulta invece utilissimo concentrarsi su una di esse in particolare: La leggerezza. Tenendo costantemente presente la leggerezza del respiro, tutte le altre qualità si regoleranno automaticamente. La normale respirazione (respirazione esterna), definita “di cielo posteriore”,se condotta sempre aderendo al concetto di leggerezza, stimola la capacità di pervenire alla respirazione interna, detta “ di cielo anteriore ” o respirazione embrionale, dove il movimento respiratorio si svolge nel Dan tian.
Ma qui il discorso si allarga ad altri aspetti comunque interessanti che meritano però un trattamento più approfondito di quello che si propone questo scritto. Due parole vanno magari spese sul concetto di dan tian. Quando non viene specificato se superiore , mediano o inferiore, ci si riferisce al dan tian inferiore, localizzato internamente nella zona dell’ombelico. Questo centro energetico viene considerato la casa del Qi ed anche la pompa che grazie ai comandi della mente spinge il soffio verso la periferia o al contrario lo richiama a se attraverso i canali di scorrimento del Qi, i meridiani.
In ultimo, voglio sottolineare l’importanza del respiro nelle pratiche di auto elevazione spirituale, per esempio in esercizi specifici come la “piccola e la grande circolazione celeste” e nelle meditazioni; qui il respiro diviene strumento di consapevolezza e facilita il trasferimento dell’attenzione al proprio interno.
“La virtù scorre, i soffi si diffondono ed è la vita”
Dal Dao De jing
programmi Qigong 2019-20: