Riflessologia plantare: un’arte gentile

di Fabio Perpetua

La Riflessologia è “un’arte gentile”. Come operatore del settore mi piace iniziare la descrizione della Riflessologia Plantare con questa definizione.
Trattandosi di una forma di trattamento il termine “arte” è decisamente appropriato. I trattamenti, qualunque essi siano, racchiudono in se i principi legati al concetto di “arte”.
Il rapporto che si crea tra operatore e ricevente può essere felicemente paragonato al rapporto che c’è tra l’artista e il fruitore. La sinergia, lo scambio di emozioni, l’atmosfera che un bravo operatore olistico deve saper creare, sono tutti elementi fondamentali e indispensabili per la riuscita del trattamento stesso. “Gentile” perché interessa solo la zona dal ginocchio in giù, risultando più “discreto” meno “invasivo” ed ancora più morbido di un trattamento esteso su tutto il corpo. Con questo però non meno efficace. Anzi, con la Riflessologia Plantare si promuovono le funzioni di tutti i singoli organi e di tutti gli apparati connessi.
I principi di azione sono molto semplici: nel nostro corpo esistono molte “mappe”. Esistono cioè delle “zone di riflesso” in cui è rappresentato l’intero organismo, e dove è possibile intervenire con massaggi e manipolazioni che possono stimolare o sedare organi ed apparati connessi, collegati alla “zona di riflesso” trattata.
Toccando un punto preciso sotto la pianta del piede si ha l’accesso all’organo corrispondente a quel preciso punto e a nessun altro organo. Secondo poi il tipo di trattamento che si effettua sul punto si può “stimolare “ o “sedare” l’organo preso in considerazione. Per esempio sulla pianta del piede destro nella zona subito sotto il quarto ed il quinto dito (considerando l’alluce come primo dito) c’è la “zona di riflesso” del Fegato. Se dall’anamnesi fatta prima del trattamento fosse stato evidenziato un fegato “pigro”, cioè in deficit energetico, in questa zona verrà effettuato un trattamento con una tecnica atta a “stimolare” l’organo corrispondente, viceversa se l’organo fosse in eccesso o stasi di energia verrà usato un trattamento atto a “sedare”, cioè che “disperde” l’energia in eccesso. Il tutto con lo scopo di riequilibrare l’intero ciclo energetico del ricevente.
Vi siete mai domandati quale fosse il segreto per cui una tecnica, un rimedio, un tipo di medicina resiste nei secoli e viene tramandato/a?
La risposta è semplicissima: perché funziona!
Questo è il segreto della Riflessologia Plantare.
A prescindere dalle spiegazioni scientifiche sul suo funzionamento, noi constatiamo che se si trattano i piedi seguendo un percorso, una sequenza ed una procedura, anche con delle leggere variazioni secondo le scuole di provenienza, si mantiene un principio comune ed inalterato da più di 3.000 anni!

Fabio Perpetua

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