Le cinque condizioni chiave del Taijiquan

 

“Le Cinque condizioni chiave del Taijiquan”

I – Cuore tranquillo (1)

Quando il Cuore non è tranquillo manca la concentrazione necessaria per coordinare i movimenti di avanzata e ritirata, verso destra e verso sinistra. Per questo è determinante la tranquillità mentale. Il principiante non può imporre il proprio metodo nel combattimento, deve invece regolare i propri movimenti su quelli dell’avversario, osservare attentamente le sue mosse, rispondere colpo su colpo, mentre l’avversario si prepara a usare la forza usarla per primo, con la mente essere in grado di anticipare le mosse dell’avversario.

II – Corpo flessibile (2)

Quando il corpo è rigido l’avanzata e la ritirata non riescono bene, per questo è importante la flessibilità. Non bisogna muoversi a scatti. Prima ancora che la forza dell’avversario arrivi a toccare il corpo, la mente deve conoscere perfettamente quali sono le sue intenzioni. Devi conoscere i punti deboli del tuo avversario. Il tuo respiro deve essere continuo e circolare, il corpo segue il respiro a ruota. Se il corpo non segue il respiro nel ritmo circolare, il movimento si confonde e la forza viene a mancare, in particolare nei punti focali del ginocchio e della schiena. All’inizio è la mente che dirige il corpo. In seguito è il corpo che si regola sulle esigenze della mente. Bisogna seguire i movimenti dell’avversario per padroneggiare i propri movimenti e regolare la forza sulla base di quella opposta. Misurando la forza dell’avversario non si commette il minimo errore: chi si esercita in questo modo non potrà che migliorare.

III – Concentrare il respiro (3)

Se il qi  si disperde e non viene raccolto e conservato, anche il corpo perde il controllo e tende a disarticolarsi: per questo è assolutamente necessario che il qi penetri nella colonna vertebrale, e che il respiro fluisca libero e senza ostacoli, in modo che tutto il corpo sia un’unità organicamente strutturata. Attraverso l’inspirazione si accumula il qi, attraverso l’espirazione si emette. Durante l’inspirazione il corpo si solleva naturalmente, durante l’espirazione il corpo si rilassa naturalmente. La naturale circolazione del qi è guidata dal pensiero e avviene senza sforzo.

IV – Concentrare l’energia

L’energia di tutto il corpo va concentrata in un tutto unitario. Bisogna distinguere con chiarezza il pieno e il vuoto per dare una base all’espressione dell’energia. Infatti l’energia sorge nel tallone, ha il suo centro nel bacino, prende forma nella mano, si manifesta nella zona dorsale. Occorre che lo spirito sia estremamente concentrato sull’energia. Così facendo sarà possibile incontrare l’energia dell’avversario prima ancora che questa si manifesti, né un attimo prima né un attimo dopo ma in quel preciso istante in cui il fuoco si sprigiona dalla paglia, l’acqua spruzza da una fonte. L’avanzata e la ritirata non possono essere disordinate. Non scontrarsi direttamente con l’energia dell’avversario, ma aggirarla; concentrare l’energia prima di esprimerla: così si potrà “usare la forza dell’avversario per controbatterla, ed opporre un grammo per respingere un quintale”.

V – Concentrare la mente (4)

Una volta raggiunti i quattro punti precedenti, infine si arriverà a concentrare la mente, solo in questo modo si potrà raggiungere il risultato di fondere il ferro in un crogiuolo (il senso è che ciò deve avvenire in un attimo solo n.d.t.). Solo quando il qi si concentra nello shen, può esprimersi con forza nei movimenti esterni. Se la mente shen è concentrata, l’apertura e la chiusura –l’espansione e la concentrazione – sono regolate, il vuoto e il pieno sono distinti chiaramente. Se a destra è pieno, a sinistra è vuoto; se a sinistra è pieno, a destra è vuoto. “Vuoto” non significa completamente privo di forza, in quanto si deve mantenere l’energia per compiere i movimenti; “pieno” non significa che racchiude in sé tutta la forza, ma che vi è concentrata la mente. La cosa più importante è la circolazione e il movimento interno del qi nel bacino e nel torace: bisogna evitare di disperdere il qi all’esterno. Utilizzare la forza dell’avversario, esprimere il proprio qi nella spina dorsale: come ottenere questo? Il respiro qi inalato scende attraverso le spalle lungo la spina dorsale fino al bacino: questo si chiama “raccogliere” (合he). Dal bacino, il respiro risale lungo la spina dorsale, attraversa le spalle e raggiunge gli arti: questo si chiama “aprire” (开kai): la raccolta corrisponde all’ inspirazione, l’apertura all’ espirazione. Aprire (开 kai) significa esprimere (发 fa) l’energia. Se sai padroneggiare la raccolta e l’apertura, avrai compreso il significato di yin e yang, e avrai compreso il significato di vuoto e pieno. Arrivato a questo livello, ogni giorno di studio corrisponderà a un passo avanti, progressivamente riuscirai ad avverare tutti i tuoi desideri, non ci sarà nulla che si opponga al tuo volere.

1 心静 xinjing – la parola “cuore” può essere tradotta anche con “mente”

2 身灵 shenling – “shen” il corpo “ling” flessibile, abile, pronto

3 气 qi – elemento invisibile ma reale, il qi rappresenta il respiro e l’energia che muove la vita.

4 神 shen – rappresenta lo spirito e la psiche, secondo la medicina tradizionale cinese ha sede nel cuore

 

Tratto da “La vera tradizione del Taijiquan di stile Yang” di Zeng Xiangtao, traduzione dalla lingua cinese di L. Ciminelli  Roma-Pechino 2.11.2002

 

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